Francesco Marzano mi racconta con un certo fastidio una disavventura di Ryan O'Connell, autore e interprete della fortunata serie Netflix "Special". Aveva appena letto su una delle storie di Ryan che la sua serie (basata sulla sua storia personale di ragazzo con paralisi cerebrale e gay) non era stata vista né dalla sua dentista, né dal suo terapeuta. La cosa mi spinge, con l'aiuto di Francesco, a scrivere due righe all'attore riguardo quello che a me sembra un'autentica scorrettezza, soprattutto da parte del suo cosiddetto "psicoterapeuta" che non manifesta nessuna curiosità umana, clinica e culturale per un lavoro come quello di Ryan che sta modificando decine di migliaia di persone, non necessariamente gay, che sono colpite dal suo coraggio e dal suo umorismo narrativo. Ed ecco la risposta (secondo Francesco "non social perché troppo lunga") secondo me minimalista rispetto a quella che avrei voluto dare con una lettera.
Caro Ryan, sono uno psicoanalista (e psicodrammatista) italiano e sono anche autore di alcuni programmi televisivi di successo. Le scrivo sia per congratularmi con la sua serie che è molto eroica e innovativa, sia per offrirle la mia interpretazione di quello che ti è successo con il tuo "psicoterapeuta". Se ho capito bene, ti ha promesso di guardare il tuo programma e non l'ha fatto. Questa cosa è profondamente scorretta e segno di stupidità perché non vedere un'opera creativa come la tua significa ignorare una parte FONDAMENTALE della tua psiche e il suo rapporto con il mondo esterno. C'è una chiave secondo la quale il rifiuto di vedere il proprio programma ha efficacia terapeutica ed è il modello teorico dell'originaria psicoanalisi freudiana. In questa prospettiva, lo psicoanalista vuole la "frustrazione ottimale" della richiesta "infantile" del paziente per far emergere la sua nevrosi infantile e le tensioni transferali legate alla figura dei genitori che si rivolgono all'analista.
Ma il tuo è un caso molto diverso perché il tuo "terapeuta" ha accettato e ha promesso di vedere il programma. Quindi mette in atto il suo complesso di invidia e di inferiorità nel rapporto "terapeutico" con te davanti a un personaggio che (a differenza di lui) si esprime in modo molto individuale e originale. Voglio confidarvi che nel 1991 ho creato un programma per la televisione italiana che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico: Da Storia Nasce Storia, di cui potete trovare diverse pagine in internet su wikipedia e altri siti. Il mio analista si è comportato come il tuo ed è arrivato al punto di manipolare la relazione dicendo "Non ho guardato il tuo programma perché temevo che potesse non piacermi e volevo evitarti, da buon padre, questa frustrazione". La cosa tragica ma anche involontariamente comica è che, accogliendomi alla porta, ha fatto un grosso lapsus che indicava la sua falsità e l'incapacità di aiutarmi come analista.
Infatti disse: "Te lo ripeto Ottavio, non confondere la mia indifferenza con l'affetto paterno".
Quindi il mio suggerimento è di cambiare terapista il prima possibile. Vi saluto cordialmente rinnovandovi i complimenti per la vostra creatività artistica e umana.
Ottavio Rosati