Quando mi laureai in filosofia a Roma Sapienza con una tesi sul trickster (Il Briccone divino) secondo Jung, non avrei immaginato che la mia relatrice, docente di antropologia culturale, mi avrebbe accusato di oscenità. Avevo citato una poesia dell’avvocato-alchimista Silvano Uttinacci intitolata “Il succo del Soma” (una specie di Ayahuasca) in cui la mia professoressa, molto cattolica e poco botanica (autrice di un libro sulla Penitenza nel medioevo) aveva colto un turpe riferimento pornografico. Cosa mai le era passato per la mente? Se “soma” (in greco soma-somatos) sta per corpo, “succo del soma” secondo lei stava per “sperma”: roba ben poco pulita e poetabile. Capito? Nello spirito del pontefice Ratzinger e di quei sacerdoti antiquati che, bevendo aranciate San Pellegrino con graziose guardie svizzere, benedicono gli eserciti ma le coppie gay no.
Quando la professoressa minacciò “La Sua volgarità Le costerà la lode!” io mi domandai “Ma questa donna se lo sarà mai fatto un drink col marito?”
Equivoci e scherzi del genere capitano spesso a chi frequenta trickster, Jocker e Totò Diabolici, sospesi tra bene e male.
Passarono gli anni e, dopo tanti eventi come questo, inventai nel 2001 il termine Bricconaggio. Volevo indicare una tecnica psicodrammatica destinata alla rete, per esprimere con un blitz le nostre proteste per un torto subito. Guai a lasciarli accumulare senza risposta.
Il primo bricconaggio che ho messo sui social è un video 3D con relative foto sul Corriere della Sera, (
clicca qui) da guardare con gli occh
ialini strobo dove la bellissima Valeria Solarino attrice posava coi miei Cacatoa, Teto e Iside, scritturati per il servizio come lei.
In quel momento stavamo lavorando a Catania per il Teatro Stabile a un sociodramma ecologico della CEE, Gli Sporcosauri, e Iside si seccò di passare dai ragazzi delle scuole alla Solarino: la cosa incredibile è che la cacatoa rivaleggiava con l'attrice nel mettere in mostra il suo charme. Ognuna delle due femmine usava l'altra attrice come supporto visivo. Rimontai il video aggiungendo nei titoli i nomi delle pappastar (già clienti di Alitalia e Diners Club) e aggiunsi pure una nostra foto a tre- sempre in 3D - visto che gli autori Antonello e Montesi si erano dimenticati di onorare PLAYS e i suoi uccelli terapeutici. Due prime donne e due primi maschi. Non fu tanto vanità quanto catarsi. Una surplus reality più vera di quella del quotidiano.
Non chiamai un avvocato. Bricconeggiai il video. Molto più giocoso e psicodrammatico. E molto più ortodosso dei baffi di Duchamp alla Gioconda. Alla prima occasione provate anche voi il piacere del bricconaggio. Capirete e sentirete: è il contrario della penitenza medioevale.
Quanto alla prof (che la lode poi me la diede nonostante il succo di soma) le inviamo, al di là di spazio e tempo, un Martini di Pasqua. Con due olive.